Una persona su quattro avrà un calo dell’udito: in pochi fanno prevenzione
Si è appena concluso il mese dell’udito: la giornata mondiale dedicata alla sensibilizzazione e l’informazione in merito ai problemi di sordità è andata in scena il 3 di marzo. Un problema oggi più che mai rilevante, stando anche ai dati diffusi dall’Oms che stima che entro il 2050 una persona su quattro accuserà una diminuzione dell’udito.
Numeri che vanno a fotografare un quadro in estremo peggioramento, considerato che attualmente “solo” il 5% della popolazione mondiale soffre di ipoacusia. A conferma che, oggi più che mai, sono le abitudini malsane e stili di vita nocivi a determinare la salute dell’orecchio: tra i più esposti a rischio ci sono i giovani, e per quasi un miliardo di essi si prospetta, in futuro, una perdita di udito. Concentreremo il nostro focus sull’Italia, ottimo punto di osservazione per capire lo stato di salute della nostra società in materia di udito.
Fotografia dell’udito in Italia
7 milioni di italiani, pari al 12% della popolazione nazionale, soffre di ipoacusia. Con l’avanzare dell’età, la percentuale sale al 30%, riguardando quindi una persona su tre.
La prevenzione fatica però a decollare: solo il 31% della popolazione ha effettuato un controllo dell’udito negli ultimi 5 anni, mentre il 54% non l’ha mai fatto. L’oms ci ricorda che agire in tempo è fondamentale: il 60% dei problemi uditivi sarebbero evitabili con la prevenzione!

Dati italiani approfonditi
Un sguardo approfondito alle statistiche italiane: l’invecchiamento si conferma la principale (ma non unica) causa del peggioramento dell’udito. Per la classe di età 13 – 45 le persone affette da disturbi di udito non supera il 10%, tra i 61 e gli 80 anni sale a 25%, e per gli ultraottantenni si stima circa il 50%.
Come detto, ci sono altre cause a decretare il peggioramento dell’udito. In attesa del quadro aggiornato dell’ultimo quinquennio, significativo è il report pubblicato da AIRS (Associazione Italiana Ricerca Sordità), che mostra l’exploit di casi di ipoacusia in soli 5 anni: dai 6.923.000 del 2012 ai 7.258.000 del 2017, per una crescita totale del 4,8%, un aumento riportato soprattutto per la fascia intermedia (dai 46 ai 60 anni) con un +9,8% contro al +7,7% degli ultraottantenni. Sono quindi gli stili di vita nocivi ad incidere sullo stato di salute dell’orecchio, come l’esposizione prolungata a rumori forti.
Prevenzione
“Meglio prevenire che curare”. Guardiamo allora quali sono i comportamenti da evitare per mantenere una buona salute dell’udito:
- L’esposizione a rumori forti e prolungati rimane senz’altro tra le prime cause dell’ipoacusia: è importante proteggersi le orecchie quando si è esposti a tali rumori, con l’ausilio di tappi.
- Anche l’uso eccessivo di cuffiette per ascoltare la musica o di apparecchi acustici personali può danneggiare la salute dell’udito. Il consiglio è di rispettare le istruzioni per l’uso e non utilizzare questi dispositivi a volume molto alto per periodi di tempo troppo lunghi.
- Tra i vari danni che può causare il fumo vi è anche il danneggiamento dei ricettori uditivi.
- Evitare, infine, di assumere farmaci ototossici.
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