Acufene: tutto ciò che c’è da sapere
Il tinnito (o acufene) è un disturbo dell’orecchio che si manifesta con una continua percezione sonora, in assenza di rumori realmente derivanti dall’ambiente esterno. Un fischio o un ronzio permanente che si sente ma che non esiste: il più delle volte è a tonalità acuta, e può variare da persona a persona.
Il sintomo a carattere temporaneo è piuttosto comune, ed emerge a seguito di esposizioni prolungate a forti rumori: parliamo del solito fischio nell’orecchio che sentiamo per le ore successive dopo essere stati in discoteca o a un concerto, ad esempio. Questo articolo vuole indagare invece quando il tinnito ha carattere permanente, determinato quindi da diversi fattori patologici e non, divenendo talvolta anche invalidante.
Come agisce l’acufene
La metafora del lampione è particolarmente esplicativa per comprendere come agisce questo disturbo. Immaginiamoci la luce di un lampione, che di giorno difficilmente è visibile, mentre di notte, quando cala il buio, a parità d’intensità, apparirà più evidente e distinguibile. Lo stesso principio vale per l’acufene: durante il giorno, circondati dai rumori, il ronzio non sarà particolarmente fastidioso, mentre in un ambiente tranquillo, specialmente di notte, se ne aumenterà la percezione.
Acufene oggettivo e acufene soggettivo
- Acufene soggettivo: il disturbo classico, quello più diffuso. Il ronzio è percepito solo dal soggetto, e le cause sono da rintracciare nell’attività neuronale che subisce una disfunzione all’altezza della corteccia uditiva, per via delle alterazioni delle vie acustiche (dalla coclea al nervo acustico, fino alla corteccia uditiva). Un’interruzione che può dunque determinare una perdita di soppressione dell’attività corticale intrinseca (la trasmissione dei suoni dall’ambiente esterno fino al cervello), e, ipotizza la scienza la creazioni di nuove connessioni neurali, dovute in parte anche dal movimento anomale delle ciglia della coclea anche in assenza di effettivi rumori.
- Acufene oggettivi: appaiono di rado e le cause, in questi casi, sono di natura patologica. Il rumore è effettivamente generato e udibile anche da persone vicine al soggetto, e le disfunzioni fisiologiche sono localizzate in prossimità dell’orecchio medio. Il ronzio è infatti proveniente dai vasi sanguigni, causato solitamente da turbolenze del flusso di carotide o giugulare o da tumori altamente vascolarizzati. Negli acufeni oggettivi, spesso, il rumore è indotto anche da spasmi muscolari o mioclono (contrazione) dei muscoli dell’orecchio medio (stapedio, tensore del timpano), causando rumori simili a un click.
Le principali cause dell’acufene
- Trauma acustico: è la più frequente tra le cause. si manifesta quando il soggetto è solito ad essere esposto a rumori forti e prolungati. Coinvolti, ad esempio, i lavoratori in ambienti rumorosi, che possono sviluppare un grado di ipoacusia pari al livello di Hertz a cui sono quotidianamente esposti.
- Degenerazione dell’organo uditivo: è normalmente legata all’età, sorge quando le cellule ciliate della coclea iniziano a muoversi anche in assenza di suoni. Causano quindi segnali elettrici inviati al cervello, che interpreta gli stimoli come un continuo fischio o ronzio, percepito, anche qui, solo dal soggetto.
- Patologie: otiti, infezioni e eccessivo accumulo di cerume possono determinare un’ostruzione capace di modificare la pressione nell’orecchio, causando il tinnito.
- Tumori dell’orecchio, abuso di farmaci, ipertensione: sono tra i casi meno frequenti, e come detto, possono essere la causa anche di acufeni oggettivi. Anche l’eccessivo consumo di farmaci tossici per l’orecchio può danneggiarlo determinando casi di acufeni. Infine, l’ipertensione, cioè la pressione corporea eccessivamente alta, è responsabile, a volte, di un movimento sanguigno anomalo a tal punto da irrigidire le ossa dell’orecchio medio e generare il fastidioso tinnito: è il caso, ad esempio, dell’aterosclerosi.
Come si può curare l’acufene
Non esiste la pillola magica in grado di curare il disturbo, terapie efficaci in grado di alleviarlo sì. L’obbiettivo è quello di farlo diventare meno invalidante, e per fare ciò, la prima tappa necessaria è quella di rivolgersi ad un specialista sanitario come un audioprotesista. Nessuna persona è uguale, le cause scatenanti di vario tipo, l’approccio terapeutico deve quindi essere ritagliato su misura. Ecco perché il parere di un esperto è determinante per intraprendere il percorso giusto per curare questo disturbo. E tu cosa aspetti a fare una visita presso il nostro centro Acustica Guaraldi? Ti offriamo il primo controllo dell’udito totalmente gratuito.
Nei casi più comuni, le possibili terapie per l’acufene possono essere le seguenti:
- Farmacologiche: non esistono farmaci specifici per la cura dell’acufene. I più usati (stando a quanto si apprende da Acufene.it) sono i vasodilatatori, i corticosteroidi e i sedativi.
- Manuali: osteopatia e chiropratica sono due trattamenti terapeutici indicati quando il disturbo è di origine somatosensoriale: s’intendono cioè le cause da rintracciare nell’apparato muscolo-scheletrico o quando è presente uno scompenso posturale
- Psicologico: nei paesi scandinavi, in Francia e in Germani è l’approccio più utilizzato. Si punta sul sostegno psicologico per attenuare il fastidio e modificare il pensiero, le emozioni e il comportamento con cui ci si approccia a tale disturbo.
- Naturali o alternative: i rimedi proposti dal web sono numerosi: agopuntura, cure omeopatiche, diete, fiori di Bach. Non esistono, ad oggi, evidenze scientifiche sull’effettiva efficacia per combattere l’acufene. Talvolta, però, possono essere utili compensatori a fianco delle terapie principali.